A CASA
(TONI MORRISON - 2012)
Frassinelli
Ho preso questo libro perché avevo
letto una bella recensione che ne parlava e ho scoperto molto di più di un semplice racconto, ho trovato una scrittrice unica,
speciale.
Chi è Toni Morrison:
Toni Morrison è nata a
Lorain, nell’Ohio, da una famiglia di operai nel 1931. Premio
Nobel per la letteratura nel 1993, è la più importante
scrittrice afroamericana contemporanea, prima donna di colore a ottenere questo
riconoscimento.
Toni Morrison ha
contribuito a riscrivere e a diffondere la storia della sua comunità, dando
voce in particolare alle donne, protagoniste silenziose di secoli di
oppressione.
Insegna all’università di
Princeton. È autrice di libri che sono ormai pietre miliari della letteratura
anglosassone. Nel 2012 il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama le ha
consegnato la Medal of Freedom, la massima onorificenza
civile negli USA.
In pillole:
Frank Money è un superstite di guerra, quella guerra in
Corea di cui pochi parlano, come se fosse una guerra di serie B, ma che ha
lasciato segni profondi in chi l’ha vissuta.Frank è ferito dentro, ha perso tutto: i migliori amici che ha visto morire e la stima di se stesso, la sua identità.
Frank fatica a capirsi e perdonarsi per essersi perso.
Solo la sorella in pericolo gli permetterà di uscire dal torpore della mente e di sentirsi ancora utile.
Grazie a Cee, la sorella minore che ha passato la vita ad essere vittima inerme degli altri (la nonna, il marito, il datore di lavoro...), Frank potrà riappropriarsi di sè, della sua terra d’origine e della sua storia.
E questo percorso porterà i due fratelli a riconoscersi e ricongiungersi, come due animali che si leccano le ferite a vicenda.
Temi: la guerra,
i soprusi, il dolore della mente.
Il tutto su uno sfondo di razzismo ancora persistente
nell’america degli anni ’50.
Tutto ciò però è accennato, non aspettatevi un racconto in
cui vi si spiegano letteralmente le cose, dovete intuirle, sentirle, capirle
con la vostra parte più intima.
A me, che la guerra non l’ho mai vissuta, questa scrittura me
l’ha fatta in parte – credo - intuire: frasi che restano sospese, una scrittura
fatta di sprazzi, frammenti, come bombe lanciate qua e là.
Leggilo se:
- Vuoi iniziare a conoscere una
scrittrice impegnata ed impegnativa
- Vuoi provare a capire come la
guerra distrugge le menti e i corpi delle persone
- Hai voglia di scoprire un nuovo
significato di CASA, di radici (Home)
Non leggerlo se: sei alla
ricerca di un libro spensierato
Veniamo a noi: Quanto gli
eventi ci modificano, ci rovinano, fanno di noi persone diverse da come eravamo?
E c’è sempre una speranza di redenzione?
Una famiglia anaffettiva provoca dei danni alla nostra
personalità, la guerra ci distrugge dentro e fuori, il razzismo annulla la
nostra autostima...ma si può fare ancora qualcosa per non soccombere agli eventi
e mettere insieme i pezzi di una vita che sembra irrimediabilmente distrutta?
Questo racconto ci dà una speranza, ci fa intravedere una piccola luce in fondo al
tunnel, un cammino fatto di un ritorno alle origini, alla propria terra, alla
solidarietà operosa dei nostri simili e ad un gesto simbolico, la creazione di un
quilt che serve ad unire tutti i pezzi della nostra vita passata prima di farceli
mettere via definitivamente.
La Frase che mi
piace: “I veterani classificavano le battaglie e le guerre secondo
il numero di vittime (...). Più erano i morti, maggiore era il coraggio dei
combattenti, non la stupidità dei comandanti.”
Recensito da: The
Social Reading - Librotherapy
Non conoscevo questo romanzo...davvero una storia da leggere per approfondire di più tematiche ed eventi storici spesso trascurati...
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