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martedì 11 febbraio 2014

Non dirmi che hai paura - Giuseppe Catozzella - Ed.Feltrinelli

Questa notte non ho dormito bene...anzi non ho praticamente chiuso occhio perché prima di spegnere la luce ho finito di leggere “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella.




Una farfalla in copertina, così come farfalla che si libra leggera è Samia, la giovane di Mogadiscio protagonista di questo libro.
Samia viene da un Paese dove tutto è difficile ma ha una passione che le da una forza enorme e la fa lottare strenuamente: la corsa.
Sì, Samia è un’atleta, di quelle vere, che ti fanno capire il potere salvifico dello sport anche in situazioni estreme.
Samia deve correre con il burqa, lo deve fare di notte perché di giorno non si può.
Perde gli affetti più cari a causa di una guerra religiosa insensata ma decide di andare avanti, lotta lotta e lotta ancora, sempre.
Inizia a vincere alcune gare, perché è velocissima, perché ha un vero talento nonostante le sue gambe a stuzzicadente, ma per andare avanti e vivere il suo sogno deve lasciare la sua terra, con tutto il dolore che questo comporta.
Samia a 17 anni partecipa alle Olimpiadi di Pechino, una maglietta bianca, delle scarpe malconce e una fascia per il sudore sono tutto la sua attrezzatura tecnica in un mondo ipermoderno e all'avanguardia.
Il suo sogno sono le Olimpiadi di Londra del 2012, ha capito che ce la può fare, che si deve allenare, si deve potenziare, deve correre!
Ma, anche se sei un’atleta vera, il fatto di vivere in un Paese devastato dall'odio e dalle ostilità è un ostacolo quasi insormontabile.
Non c’entri più tu, la tua forza, il tuo coraggio, la tua determinazione...c’entra solo che il destino, o il caso, o la sorte, ti hanno giocato un brutto tiro: sei nata nel posto sbagliato.
Samia lascia quindi la sua amata terra per farcela, va nella vicina Etiopia, ma anche qui capisce ben presto che non può stare: la Somalia non le manda i documenti e Samia è una clandestina che non può quindi allenarsi!

Resta un’unica soluzione, il Viaggio.

Il Viaggio ti mette nelle mani di avidi e spietati trafficanti di uomini, il Viaggio ti sottopone a condizioni inimmaginabili, disumane, ma, se ti va bene, ti conduce in Paesi dove potrai ricevere asilo politico; l’Italia e l’Europa tutta sono un sogno di libertà per chi vive in questi posti.
Samia, giovane combattente, sola e piccola come non lo è mai stata, racimola i soldi necessari e va.
Il Viaggio è l’inferno sulla Terra, se un inferno esiste credo non possa essere peggio di così.
Dovete leggere questo libro per capirlo, non posso trovare le parole per raccontarlo.Non ce la faccio.



Siamo portati a pensare  - per sopravvivere - che dopo la tempesta torna sempre il sereno.
Ma non siamo in un film americano, siamo dentro al racconto di una vita che parte dall'Africa più devastata e martoriata.
Samia non arriverà mai in Italia, non parteciperà mai alle Olimpiadi di Londra, perché questa è una storia vera, che trovate sui giornali, e il suo finale no, non si può più cambiare.

LEGGILO e capirai quanto sei fortunato, davvero.
Forse da oggi guarderai con occhi diversi le immagini dei barconi che arrivano a Lampedusa, forse ti scoprirai più umano, forse capirai che tutti dobbiamo fare la nostra parte per far sì che non ci siano altre Samia.


Grazie Giuseppe Catozzella per averci raccontato la storia di questa guerriera.

lunedì 24 giugno 2013

Non lasciarmi | Kazuo Ishiguro | Einaudi

Non lasciarmi
Kazuo Ishiguro
Einaudi



INTRO:
Il libro di cui vi parlo oggi è un romanzo molto particolare, un romanzo che narra una realtà distopica che mai vorremmo vedere realizzata, descritta con una sensibilità molto vicina a quella orientale e un occhio clinico tipico dell’uomo occidentale, un mix che identifica questo scrittore, inglese ma di origini nipponiche, e non potrà lasciarvi indifferenti.

In pillole:  
Kathy, Tommy e Ruth sono grandi amici. Tutti e tre vivono a Hailsham, un collegio molto particolare, in cui vengono allevati e istruiti i futuri donatori e assistenti. Ma chi sono queste due figure? E qual è il significato profondo che si cela dietro queste due comuni parole? Attraverso la voce di Kathy ripercorreremo la sua storia e quella dei suoi due più cari amici, una storia d’amore e amicizia, di separazione e dolore, di impotenza di fronte a un destino ineluttabile, sullo sfondo di una realtà terribile, vero e proprio incubo del genere umano di cui solo noi potremmo essere artefici.

Temi:
Trattandosi di un romanzo distopico, il libro spinge il lettore a riflettere sulla società umana e sulle possibili implicazioni che il progresso può avere sulle nostre vite. Chi si accinge a leggere questo romanzo, si troverà di fronte a un mondo creato da noi uomini in cui vengono allevate copie di esser umani alla stregua di piantagioni di organi utili per debellare malattie e far progredire le nostre conoscenze. Ma questi essere umani di serie B sognano, pensano, amano come noi. Inevitabile dunque la riflessione anche sul concetto di anima e sulle capacità dell’uomo, clone o no, di provare sentimenti ed emozioni.

Leggilo se:
  • Ami fronteggiarti con il genere distopico e, in generale, con i libri che si basano sul concetto del “What if”
  • Ami le storie d’amore insolite ma che riescano a commuoverti comunque
  • Cerchi una lettura che ti faccia riflettere
Non leggerlo se:
  • Sei in cerca di letture leggere
  • Non ami la letteratura giapponese o di ispirazione orientale


Veniamo a noi:
Non lasciarmi è un libro che colpisce E fa male. La storia parte in medias res e non dà modo di orientarsi nel mondo di Kathy, la narratrice di questa struggente storia, lasciandoti in balia delle tue emozioni e dei tuoi dubbi e pensieri. Mi sono accostata al libro perché me ne avevano parlato come un romanzo in cui si narrava di un mondo dove esistevano dei cloni, esseri umani di serie B utilizzati per scopi scientifici e curativi. In realtà Non lasciarmi è molto di più. Si tratta di una grande storia di amore e amicizia, di dolore e abbandono. I personaggi non danno mai una reale percezione della loro condizione di “donatori”, quasi dando per scontato cosa noi sappiamo (che in realtà è molto poco) e questo fa si che in un certo qual modo si dimentichi chi siamo realmente i ragazzi di Hailsham e si viva una storia dai canoni universali, una storia in cui potersi riconoscere e rivivere sensazioni. Ed è forse qui che sta la grandezza del romanzo. Kathy, Tommy e Ruth come tutti gli altri “assistenti” e “donatori” sono esclusi dalla società salvo quando il loro corpo si ritiene necessario per scopi indicibili. Eppure loro non potrebbero apparire più umani di così. E’ la loro umanità a dare il segno di quanto orribile sia la realtà in cui vivono. Ci si commuove, si soffre e si ama con loro e così facendo Ishiguro annulla qualsiasi distanza e differenza, anche quelle più estreme e compie un’acuta critica alla società, portando il tutto a terribili estremi. Sono l’amore e le emozioni che provano i personaggi di questo incredibile romanzo a dare prova tangibile di come l’uomo sia lui stesso causa di tutti i suoi mali.
In epoche in cui la scienza e il progresso sembrano essere l’unica via e tutto ciò che conta, Non lasciarmi è un invito a riflettere su cosa siamo realmente: non solo carne, non solo muscoli e arti, non solo cervello, ma persone (o anime, scegliete voi il termine che preferite) in cerca di un posto nel mondo e di qualcuno che non ci abbandoni mai…


La Frase che mi piace:
Rimanemmo così, sulla sommità di quel capo, per quello che ci sembrò un tempo infinito, abbracciati senza dire una parola, mentre il vento non smetteva di soffiarci contro, e sembrava strapparci i vestiti di dosso; per un istante fu come se ci tenessimo stretti l'uno all'altra, perché quello era l'unico modo per non essere spazzati via nella notte.


Recensito da: Strawberry per The Social Reading

mercoledì 24 aprile 2013

Dolce come il cioccolato | Laura Esquivel | Garzanti


Dolce come il cioccolato
Laura Esquivel
Garzanti


Ecco il buonumore! Ecco i colori! Ecco la passione!
Era tantissimo che non leggevo un’autrice sudamericana e credo proprio che ricomincerò a farlo in modo più assiduo.
Questo libro era sul mio comodino da San Valentino, regalo del mio amato, e nel weekend, quando il mio umore era veramente ai minimi storici, ho deciso di leggerlo...e sono volata via con la fantasia.Grazie Laura Esquivel J
(ho inoltre scoperto a posteriori che questo libro era già nella mia libreria ma, la mia memoria é talmente breve, che io non mi ricordavo né di possederlo né d’averlo già letto...meglio così, il mio difettuccio mi permette di rivivere il piacere di una lettura “come se fosse la prima volta”)
In pillole:
Messico, primi del novecento.
Tita ama Pedro e Pedro ama Tita; si amano così tanto e di un amore così forte che tutti possono vederlo e sentirlo questo sentimento, in senso letterale.
Ma questo amore non s’ha da fare: Tita infatti è la figlia femmina più piccola della sua famiglia ed è quindi destinata  - così tradizione vuole – a non sposarsi per accudire la madre fino alla fine dei suoi giorni.
Ma la passione incontenibile si riverserà inesorabilmente sulla vita di tutti i membri della famiglia, creando portentosi e devastanti effetti collaterali.


Temi: l’amore, la passione, le tradizioni e la cucina ricca di sapori (e di significati) del Sudamerica.
Preparatevi ad essere trascinati dalla magia di un libro sensuale, appassionato e caldo, dove sono le emozioni a comandare e far girare l’Universo.

Leggilo se:
-          Hai voglia di una lettura scorrevolissima e piacevole che ti faccia tornare il buonumore
-          Hai voglia di respirare sapori e odori lontani e vuoi esserne completamente travolto
-          Credi, o ti piace credere, alla magia che ci circonda

Non leggerlo se:
-          Non hai voglia di una storia d’amore
-         Sei troppo concreto per appassionarti al filone letterario del “realismo magico”





Veniamo a noi:
La cucina che rumoreggia, il rosso dei peperoni, il giallo delle tortillas, la cipolla che soffrigge, le lunghe e laboriose preparazioni condite da chiacchiere, lacrime e risate sembrano (sono) così lontane dai nostri “piatti-pronti-dell’esselunga-solo-da-scaldare”.
Eppure sempre di cibo si tratta.
Ma cibo che non è solo nutrimento per sopravvivere ma è COMPAGNO, presente in ogni momento importante della nostra vita, cibo che esprime i nostri stati d’animo, che può essere quindi delizioso o immangiabile a seconda del sentimento che ci lega al nostro commensale.
Questo libro ti fa venire voglia di restituire al cibo e all'arte culinaria tutta la loro importanza, il loro ruolo terapeutico, e ci fa pensare che sbucciare la patate fino ad indolenzirci le mani o farci un pianto mentre affettiamo una cipolla sono momenti da riscoprire e non solo mere perdite di tempo.
Il viaggio di preparazione di un piatto, che culmina con l’orgasmo dei sapori sul nostro palato, inizia dalla preparazione meticolosa degli ingredienti e dalla passione e dalla concentrazione che mettiamo nella sua buona riuscita.

La frase che mi è piaciuta:
“Girò la testa e i suoi occhi s’incontrarono con quelli di Pedro. In quel momento capì perfettamente ciò che prova una frittella quando entra a contatto con l’olio bollente”

Recensito da The Social Reading Librotherapy

mercoledì 10 aprile 2013

La mia vita è uno zoo - Benjamin Mee (Mondadori)


LA MIA VITA E’ UNO ZOO
 (MENJAMIN MEE – 2012)
MONDADORI

Allora, ho sempre pensato che, quando da un libro viene tratto un film, se il libro ti è piaciuto, difficilmente il film non ti deluderà. Ebbene, da questo libro è stato tratto un film con Matt Damon e Scarlett Johansson. Io, per non rischiare l’ennesima delusione cinematografica, il film non l’ho visto. Ma chissà, magari potrebbe essere una rivelazione ….

In pillole:  
Questa è una storia vera. La storia di Benjamin, giornalista inglese freelance che, insieme alla moglie Katherine ed ai due figli piccoli, lascia Londra per trasferirsi in campagna, nella Francia del sud, per una nuova vita in mezzo alla natura, lontano dai ritmi frenetici della città.
Tutto è bellissimo, ma Katherine si ammala di una grave malattia … potrebbe essere l’inizio della fine, invece è l’inizio … di un nuovo inizio. Mentre Katherine combatte contro la sua malattia, Benjamin e la sua famiglia (la mamma e i fratelli) decidono di inseguire un sogno: scoprono che il Dartmoor Zoological Park,  uno zoo che si trova nel Devon, è in vendita e decidono di acquistarlo. E’ l’inizio di una grande avventura: lo zoo sta andando in rovina, c’è tantissimo lavoro da fare, bisogna gestire la burocrazia, trovare i collaboratori, convincere le banche a finanziare il progetto e, soprattutto, imparare a convivere con animali di ogni tipo. I nostri protagonisti non si fanno davvero mancare nulla: giaguari che tentano di evadere, puma litigiosi, branchi di lupi. Per Ben e la sua famiglia lo zoo diventa una nuova ragione di vita, anche e soprattutto nel momento in cui la malattia di Katherine degenera. E’ la vita che continua, nonostante tutto ….
Temi:  qui si parla di affetti, della forza invincibile di una famiglia che, unita in un sogno, riesce a realizzarlo. Si parla della vita e, purtroppo, anche della morte … che arriva ingiusta e troppo presto. Si parla del coraggio di un marito e di un padre e della forza di una donna la cui presenza aleggia costante in tutto il racconto, nonostante il destino l’abbia portata via troppo presto.

Leggilo se:
  • Ti piace lo stile “giornalistico” ed il modo di narrare un po’ “asciutto”, in alcuni punti quasi da cronaca
  • Ami le storie vere
  • Almeno una volta hai pensato di mollare tutto e ricominciare da capo, facendo qualcosa di completamente diverso

Non leggerlo se:
  • Vuoi a tutti i costi il lieto fine … e lo vuoi a 360 gradi
  • Non apprezzi lo humour inglese
  • Non ami gli animali, detesti la vita di campagna e anche solo l’idea di avere un pesce rosso in casa ti manda in ansia



Veniamo a noi:  il libro è davvero la cronaca di una grande avventura … dico “la cronaca” perché l’autore è un giornalista e, come tale, approccia la storia. L’acquisto dello zoo, il lavoro per farlo rinascere e per far sì che il progetto possa avere un futuro, nonostante le difficoltà e lo scetticismo di molti. Quello che colpisce è il modo in cui la tragica vicenda della malattia di Katherine sia, contemporaneamente, in sottofondo e in primo piano … Benjamin Mee è un marito e un padre che affronta una prova difficilissima e un grande dolore, ma nonostante questo (o forse proprio per questo!) trova il coraggio e la forza di realizzare un sogno. Un insegnamento prezioso, oggi più che mai.


La Frase che mi piace:La cosa più sorprendente sul nostro nuovo ambiente fatto di alberi, spazi aperti e laghi era che avevamo effettivamente tigri, leoni e lupi che ci osservavano nascosti tra il fogliame”.



Recensito da: Emanuela per The Social Reading  - Librotherapy

lunedì 11 marzo 2013

Finché le stelle saranno in cielo | Kristin Harmel


Finché le stelle saranno in cielo
Kristin Harmel
Garzanti


Finché le stelle saranno in cielo è un best seller nel senso più canonico del termine, un grande successo in patria e conteso dagli editori di mezzo mondo. Arrivato in Italia lo scorso settembre, non ce lo siamo fatti sfuggire mentre si prevede un adattamento cinematografico a confermare la fama raggiunta dal titolo.



In pillole:  
Hope ha 36 anni, un matrimonio alle spalle che ancora brucia, una figlia dodicenne che sembra avercela sempre con lei e una pasticceria, eredità della nonna Rose, in difficoltà finanziarie. Passa le sue giornate a sfornare tortine, muffin e cupcakes e a rimuginare su ciò che ha sbagliato nella sua vita. Quando tutto sembra andare sempre peggio, un evento assolutamente inaspettato le stravolge l’esistenza.
Una lista di nomi misteriosi e la richiesta della nonna, malata di Alzheimer e custode di un doloroso segreto che non ha mai condiviso con nessuno, di andare a Parigi per scoprire la verità su sul suo passato, la proietteranno in un’avventura che si snoderà tra le rive della Senna fino alle coste americane e di Ellis Island: un viaggio a ritroso in un doloroso passato, una storia d’amore e separazione, che le permetterà di scoprire le sue vere origini e rivelare la sua vera se stessa.

Temi:
Al centro della vicenda vi è sicuramente il tema dell’Olocausto.
Rose, la nonna della protagonista Hope, è scampata alla persecuzione nazista e alla reclusione nei campi di concentramento attraverso una via di fuga difficile e dolorosa che l’ha vista troncare nettamente con il passato e costretta a rinnegare la sua fede ebraica per un’identità fittizia che non le è mai appartenuta.
Arrivata ormai quasi alla fine del suo viaggio in questo mondo e afflitta da un morbo terribile come può essere l’Alzhaimer che le sta divorando il suo passato, Rose si decide a svelare il suo triste segreto e chiede aiuto alla nipote Hope per risolvere il mistero che riguarda la sua famiglia.
Hope si troverà così a fronteggiare un passato scottante, in cui la Storia reclama a gran voce il suo ruolo mentre il tema della Memoria si fa protagonista. Non mancano infine la vicenda amorosa e una certa introspezione sul tema delle radici e di quanto il passato e la sua comprensione determinino anche il nostro presente e il futuro.

Leggilo se:
  • Sei in cerca di una storia commovente
  • Se ti piacciono le tematiche importanti ma trattate in modo più soft rispetto alla norma
  • Credi che il passato e la Memoria siano fondamentali per capire il presente
Non leggerlo se:
  • Non ami i best seller
  • Non ami leggere libri su tematiche come l’Olocausto e la seconda Guerra mondiale
  • Credi che queste tematiche siano spesso sfruttate per “vendere di più”


Veniamo a noi:
Finché le stelle saranno in cielo narra una storia di amore, memoria, dolore e perdono. Il tutto condito dallo zucchero a velo e la crema di burro che decora i dolci venduti dalla pasticceria North Star di proprietà della famiglia di Hope, ora custode di tutti i suoi segreti. Quello che però aspetta la protagonista, una donna delusa dalla vita e dall’amore, è un’incredibile scoperta e un’avventura a ritroso nel tempo, in un passato troppo a lungo taciuto.
Rose, la mamie (nonna) di Hope, le rivela infatti di non essere cattolica come per tanti anni ha dichiarato, ma ebrea, scampata alla morte e ai campi di concentramento nazisti.
Incaricata di scoprire la verità sulla famiglia della nonna, Hope si inoltrerà in una delle tragedie più grandi e terribili della Storia dell’uomo: l’Olocausto. Una tematica difficile, spesso temuta dai lettori perché impossibile digerire, che qui però viene trattata in maniere decisamente soft, rapportandolo a un presente che a volte guarda indietro a tali eventi in modo sbiadito e confuso, un inconscio meccanismo di difesa contro orrori impossibili da dimenticare, ma che in essi può trovare la giustificazione del suo essere. Hope troverà una famiglia nuova e un passato che è il suo, quello delle sue origini, ed è grazie a questo viaggio nella storia di Rose, nella sofferenza che la guerra e le sue tragiche conseguenze portarono, nel dolore della separazione dalle persone che più amava, la sua famiglia e l’amore della sua vita, in quel sentimento di disfatta e morte che la nonna ha sempre portato con sé e che l’ha resa indifferente al mondo…il passaggio attraverso questa via d’amore, dolore e ricordi, aiuterà Hope a scoprire il suo vero io e dare una possibilità, di amare e di vivere, a se stessa e a sua figlia Annie.
La storia narrata dalla Harmell torna a mettere in evidenza quanto la Memoria storica sia fondamentale per il futuro dei popoli. Perché gli errori non si tacciono e non si dimenticano, ma si vivono consapevolmente per interiorizzarli e superarli e mai più commetterli. Nella Memoria vi è la nostra identità. Ed è per questo che anche un dolce come la tortina stella (la cui ricetta insieme alle altre della pasticceria fanno da introduzione a diversi capitoli) diventa il simbolo di un passaggio, dal vecchio al nuovo, dal passato al futuro, dal quale trarre insegnamenti e dar valore alla nostra esistenza.

La Frase che mi piace:
Nessuno ha la vita che si aspettava, ma è il modo in cui ci si adatta alle difficoltà a determinare se si è felici o no.

Recensito da: Strawberry per The Social Reading

martedì 5 marzo 2013

Le Donne si toccano solo con...un libro | 8 marzo 2013


L’8 Marzo è in arrivo e...beh, ormai lo sanno tutti che la mimosa puzza e a tante donne  non è gradita quindi, se vogliamo sfruttare il giorno della festa delle donne per fare un regalo bello, utile e meno effimero, perché non donare con tanto amore (affetto, amicizia e chi più ne ha più ne metta ;-)) un bel libro?

Un libro pensato però, un libro tarato sui gusti delle DONNA a cui vogliamo dire ANCHE in questo giorno, tu sei importante, tu sei forte, tu sei bella...insomma tu sei davvero speciale!

Io, personalmente, ho deciso di dedicare questo giorno a Rita Levi Montalcini, grandiosa donna recentemente scomparsa, di cui vi posto una bellissima frase:
Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.
su L’Unità, 2008


E veniamo ora ai “consigli per gli acquisti”:

1/ per la donna appassionata di scienza:
avendo citato la Montalcini non posso non consigliare il suo “Elogio dell’imperfezione” (Dalai Editore): un'autobiografia, un bilancio dell'operato di Rita Levi-Montalcini, dove ampio spazio viene dato alla scoperta dell'NGF e alle ricerche che hanno portato la scienziata a ricevere il Premio Nobel per la Medicina. "L'imperfezione", dice la Montalcini, "ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso e quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell'uomo. Ritengo che l'imperfezione sia più consona alla natura umana che non la perfezione."


2/per la donna che ha bisogno di empowerment (insomma che è un po’ giù e a cui un esempio positivo può far bene) IN INGLESE:
Sarà che ho visto l’altra sera il film e mi è rimasta impressa, nel bene o nel male, la forza di questa donna, non a torto ribattezzata la Lady di Ferro.
Possiamo anche non condividere le sue idee e la sua politica ma non dobbiamo dimenticare che la Thatcher è stata la prima e a tutt'oggi unica donna ad aver ricoperto la carica di Primo Ministro del Regno Unito (in un periodo in cui di donne in politica se ne vedevano davvero ben poche...insomma questa c’aveva sotto due palle così!): “Margareth Thatcher” di John Campbell (Vintage)



3/per le donne...che amano troppo:
“Donne che amano troppo” di Robin Norwood (Feltrinelli)
Questo libro, bestseller che ha venduto cinque milioni di copie, offre una casistica nella quale sono lucidamente individuate le ragioni per cui molte donne si innamorano dell'uomo sbagliato e spendono inutilmente le loro energie per cambiarlo.

4/per la donna che ama i bei romanzi, consiglio il romanzo d’esordio di una donna che ne farà di strada: Maria Paola Colombo, classe 1979, nel 2012 ci incanta con “Il negativo dell’amore” (Mondadori) considerato da molti come uno dei migliori romanzi italiani dell’anno.
Un'opera prima sorprendente per la scrittura intensa e per la grazia con cui - sulla soglia tra "abilità" e handicap, smarrimento e sogno, fiaba e realtà - celebra il potere dell'immaginazione, l'ostinazione alla gioia, la possibilità di un luogo dove crescere la propria unicità.



5/per la perfetta padrona di casa (o aspirante tale):
“Il nuovo bon ton a tavola e l'arte di conoscere gli altri” di Roberta Schira (Salani), utile per ripassare (o scoprire per la prima volta) le regole del perfetto invitato e dell'ottimo padrone di casa, in più svela come conoscere davvero una persona decodificando il suo linguaggio corporeo durante una cena.

6/per la donna fashionista, una vera chicca:
“La parigina.Guida allo chic” di Ines de La Fressange (ex modella e musa di Karl Lagerfeld per Chanel) e Sophie Gachet (giornalista di Elle France) (l’Ippocampo)
Dice la saggia Ines “Non occorre essere nata a Parigi per avere uno stile da parigina . Guardate me, che ho visto la luce a Saint Tropez! Avere l’aria made in Paris è piuttosto un atteggiamento mentale, come essere rock e mai borghese, tanto per dirne una. La Parigina non cade mai nella trappola delle tendenze”.

Ines con figlie...che chic!!!



PS:Vi ricordo inoltre che Il Mibac regala i musei gratis a tutte le donne in occasione della Festa delle Donne 2012.
L’8 marzo le donne che si recheranno nei musei, monumenti, ville, archivi, biblioteche e aree archeologiche statali potranno usufruire dell’ingresso gratuito.
Per maggiori info clicca qui.


...E buona festa della donna da The Social Reading Librotherapy :-)

giovedì 21 febbraio 2013

Per sempre | Susanna Tamaro | Giunti


PER SEMPRE

Susanna Tamaro
Giunti editore, 2011






INTRO
Vorrei recensire il libro che mi ha commossa di più nell’arco del 2012: “Per Sempre” di Susanna Tamaro.
Anzi, per la precisione, apprezzo un libro solo se mi regala emozioni, ma raramente mi capita di piangere. Con questo romanzo, specialmente da un certo punto della lettura in poi, le mie lacrime sgorgavano da sole, in quantità industriale. Non è detto che sia una cosa negativa, portata dalla tristezza; un libro, come un film,  può toccare determinate corde, e le lacrime possono essere purificatorie.

IN PILLOLE
La storia di due vite, Nora e Matteo, due caratteri, opposti, solare e spirituale lei, malinconico e più cupo lui. Si incontrano, si amano, un matrimonio felice, una bella famiglia, un grande amore. Improvvisamente un evento traumatico cambia le cose. E da questo punto in poi il libro è un viaggio alla ricerca della verità, ma soprattutto un viaggio alla ricerca di sé stessi e della propria forza vitale.

TEMI
Il tema dell’amore. Esiste l’amore eterno?Esiste il per sempre? Chiede Nora a Matteo. E lui le risponde : “Esiste solo il per sempre”.
Fino a quando in un rapporto di coppia, può parlarsi di amore, che dura per sempre, finché morte non ci separi?  Fino a quando, invece, si tratta di bisogno e peggio ancora di abitudine?
Tema del significato della vita, dell’attaccamento alla stessa, anche quando tutto viene spazzato via dagli eventi, e nonostante le difficoltà.
L’autrice affronta molto bene il tema della ricerca interiore, come unica soluzione ai guai della vita. Alla tematica del percorso di ricerca interiore si affianca quello del rapporto con l’esterno, soprattutto le persone, ma anche le cose.


LEGGILO SE
Desideri una lettura semplice nella forma, e scorrevole, ma profonda nei contenuti, per essere portato per mano dalla scrittrice alla ricerca del senso della vita. La semplicità dell’esposizione aiuta a capire che è proprio nelle cose più semplici che risiede il significato e la profondità della vita.
Credi, come me, che il libro giusto ci chiami al momento giusto, e possa avere un effetto terapeutico, a livello emotivo, e di crescita interiore.

NON LEGGERLO SE
Viceversa, non credi nel potere terapeutico di un libro, ma pensi sia solo un passatempo.
Pensi che questa scrittrice appartenga a quella schiera di autori che costruiscono delle storie a tavolino, per toccare l’emotività delle persone, per fini commerciali.





VENIAMO A NOI
Quanto al tema della conoscenza interiore, si può dire che questa passi necessariamente attraverso l’accettazione di se stessi, con l’intero bagaglio di pregi e di difetti. A ciò si affianca il perdono, l’assolversi, diviene l’unico modo per non precipitare nel baratro.

Quanto al rapporto con il mondo esterno, esso altro non è se non lo specchio di ciò che siamo noi, della stima e dell’amore che abbiamo per noi stessi. In altre parole, il mondo ci tratta come noi gli permettiamo di trattarci. Significativa è la frase : “Quello che c’è fuori non è altro che lo specchio di quello che abbiamo dentro. Se trattiamo la nostra interiorità come una discarica, non possiamo immaginare che il mondo intorno, magicamente, la trasformi in un giardino”

FRASE CHE MI PIACE

“Non c’è onnipotenza nell’amore, ma piuttosto l’incontro di due fragilità. Solo quando ti arrendi a questo, ogni cosa nei tuoi giorni si assesta”.



Recensito da Miriam Caputo aka La ragazza dagli occhi grandi