Dolce come
il cioccolato
Laura
Esquivel
Garzanti
Ecco il buonumore! Ecco i colori! Ecco la
passione!
Era tantissimo che non leggevo un’autrice
sudamericana e credo proprio che ricomincerò a farlo in modo più assiduo.
Questo libro era sul mio comodino da San
Valentino, regalo del mio amato, e nel weekend, quando il mio umore era
veramente ai minimi storici, ho deciso di leggerlo...e sono volata via con la
fantasia.Grazie Laura Esquivel J
(ho inoltre scoperto a posteriori che questo
libro era già nella mia libreria ma, la mia memoria é talmente breve, che io
non mi ricordavo né di possederlo né d’averlo già letto...meglio così, il mio
difettuccio mi permette di rivivere il piacere di una lettura “come se fosse la
prima volta”)
In pillole:
Messico, primi del novecento.
Tita ama Pedro e Pedro ama Tita; si amano così
tanto e di un amore così forte che tutti possono vederlo e sentirlo questo
sentimento, in senso letterale.
Ma questo amore non s’ha da fare: Tita infatti
è la figlia femmina più piccola della sua famiglia ed è quindi destinata - così tradizione vuole – a non sposarsi per
accudire la madre fino alla fine dei suoi giorni.
Ma la passione incontenibile si riverserà inesorabilmente
sulla vita di tutti i membri della famiglia, creando portentosi e devastanti
effetti collaterali.
Temi: l’amore, la passione, le tradizioni e la cucina ricca di sapori (e di
significati) del Sudamerica.
Preparatevi ad essere trascinati dalla magia
di un libro sensuale, appassionato e caldo,
dove sono le emozioni a comandare e far girare l’Universo.
Leggilo se:
-
Hai voglia di una lettura
scorrevolissima e piacevole che ti faccia tornare il buonumore
-
Hai voglia di respirare sapori
e odori lontani e vuoi esserne completamente travolto
-
Credi, o ti piace credere, alla
magia che ci circonda
Non
leggerlo se:
-
Non hai voglia di una storia
d’amore
-
Sei troppo concreto per
appassionarti al filone letterario del “realismo magico”
Veniamo a
noi:
La cucina che rumoreggia, il rosso dei
peperoni, il giallo delle tortillas, la cipolla che soffrigge, le lunghe e
laboriose preparazioni condite da chiacchiere, lacrime e risate sembrano (sono)
così lontane dai nostri “piatti-pronti-dell’esselunga-solo-da-scaldare”.
Eppure sempre di cibo si tratta.
Ma cibo che non è solo nutrimento per
sopravvivere ma è COMPAGNO, presente in ogni momento importante della nostra
vita, cibo che esprime i nostri stati d’animo, che può essere quindi delizioso
o immangiabile a seconda del sentimento che ci lega al nostro commensale.
Questo libro ti fa venire voglia di restituire
al cibo e all'arte culinaria tutta la loro importanza, il loro ruolo
terapeutico, e ci fa pensare che sbucciare la patate fino ad indolenzirci le
mani o farci un pianto mentre affettiamo una cipolla sono momenti da riscoprire
e non solo mere perdite di tempo.
Il viaggio di preparazione di un piatto, che culmina con l’orgasmo dei sapori sul nostro palato, inizia dalla
preparazione meticolosa degli ingredienti e dalla passione e dalla concentrazione
che mettiamo nella sua buona riuscita.
La frase
che mi è piaciuta:
“Girò la testa e i suoi occhi s’incontrarono con
quelli di Pedro. In quel momento capì perfettamente ciò che prova una frittella
quando entra a contatto con l’olio bollente”
Recensito da The Social Reading Librotherapy
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